L’AMICIZIA E L’AMORE
Io non sono un tipo, diciamo romantico nel senso più narrativo della cosa, (ride) nel senso che io, ho sempre approcciato al sentimento amoroso dall’amicizia, anzi spesso su base goliardica, quindi si scherza, si fa e poi da lì magari spesso poi si è arrivato a capire che c’era un sentimento, ad esempio il mio primo imprinting, il mio primo amore era un amore sofferto per come è finito, però la base è che era iniziato con questa grande amicizia, paradossalmente siamo arrivati tardissimo a dire il ti amo, nonostante magari il sentimento fosse già maturato da molto più tempo;
IO TI AMO, MAGARI DOMANI NON CI VEDIAMO PIU’
Invece secondo me è anche giusto dire: “sai sono passati due giorni, siamo stati bene, io ti amo”, magari domani non ci vediamo più, magari abbiamo solo condiviso un pò di sesso folle, però intanto ammettere il sentimento è servito magari a godersi di più un approccio fisico, perché no, si può fare l’amore ed essere innamorati anche se si fa “sesso occasionale”, quello che viene chiamato da tutti, che poi non ho conosciuto nemmeno una persona che mi abbia detto: (ironica) “ah! Soddisfacentissimo questo sesso occasionale, proprio una cosa meravigliosa, per carità, lo abbiamo fatto per ore, sembra che è più sulla prestazione fisica, che invece poi dire appunto, è stato soddisfacente, è stato bello, ho sentito una connessione!
DIRITTO DI ESPRIMERE
Questa cosa di non essere in contatto con le proprie emozioni, oppure anche se si è in contatto aver paura anche solo di esprimerle, perché noi abbiamo influenza sugli altri come loro hanno influenza su noi, il mondo può cambiare anche sapendoci esprimere, penso no! Quindi andrebbe insegnato, almeno io nel mio piccolo ogni volta che parlo con qualcuno, poi mi piace tanto fare amicizia, quindi poi quando sento le persone che sono infelici per qualche motivo, guarda caso si riconnette sempre al fatto che magari nel momento giusto non riescono a dire quello che sentono, ne pensano di avere il diritto di dirlo, dalle cose più stupide, i litigi con i genitori, con il professore all’università, con il capo al lavoro, è tutto rimandato a questa cosa, che è molto stupida alla fine, ma è semplicemente sapere di avere il diritto di potersi esprimere, di poter dire, nel rispetto di tutti, ma soprattutto nel rispetto di se stessi, che cosa si prova, come si sta, come quando uno ti dice, come stai? Rispondi, bene! Che vuol dire? Capito! Oppure anche quelli che te lo chiedono, magari dovrebbero chiederlo e dire: “guarda che io lo voglio sapere davvero”! E’ un’educazione, è un modo di porsi davanti all’altro, è come leggere un libro;
DISSACRARE LA REALTA’
Penso che una persona uguale a me avrebbe fatto accrescere il mio bigottismo su alcune cose, non so come fare un esempio, come: “sui morti non si scherza”! Capito!
Questa, per dire, è una cosa che tutti sanno che non si fa, e il mio lui invece dice: “si è vero , però ad esempio, già fa battute su Charlie Hebdo, tipo: “un pò di sarcasmo non ha mai fatto male a nessuno”! Tranne a Charlie Hebdo e, cose così, ed io dico no Lorenzo, forse guarda Lorenzo, è troppo presto (ride); per me invece no, io dico:”queste cose vanno rispettate, vanno portate avanti”! Si è vero però… l’eticità è giusta, la moralità è giusta, ma fino a che non diventa un tormento per te stesso, secondo me è giusto anche un poco dissacrare la realtà, questa è una cosa che il mio lui mi ha insegnato molto bene, e devo dire che gli sono molto grata! Però nell’altro cerco questo, non qualcuno che mi dica: si va bene
Intervista integrale
Intervista realizzata presso il Bar Equarantadue di Roma, che si ringrazia per la gentile collaborazione.