Non so se uno ha mai provato la sensazione di stare così tanto nello stress, che addirittura prova un senso dissociativo. Quindi magari dormi nel tuo letto ma non lo riconosci come tuo, non lo senti più familiare… Di conseguenza, anche il resto delle persone che vedi durante la giornata non sono più tanto vicine. E lui anche cominciava a non essere… a sentirlo come la mia stanza, diciamo.
È stato doloroso
Io non ho per niente paura dell’affettività. Tant’è che quando la instauro è proprio vera, cioè è così tanto profonda che quando sono costretta a interromperla per qualsiasi motivo, come mi è successo, per me è una grandissima sofferenza.
La pausa
Io non so che cos’è questa cosa, non so che cosa sia una pausa. Anche lì rosicavo un po’, ho detto: “non voglio che sia uguale a quella degli altri”. Hai capito? Volevo essere distaccata anche in quello. Quindi ho detto: “senti, io continuo a sentirmi in amore con lui, anche se lui magari non (con me NdR) in quel momento’. Però nella mia testa il mio spirito continua a sentirsi così, nonostante magari non era stata per niente una cosa gioiosa.
Dovevo dargli il regalo
Poi invece, quando l’ho rivisto, perché… serviva per una cosa… essendo il suo compleanno gli avevo comprato il regalo già un sacco di tempo fa, e mo’ che faccio non te lo do? Quindi ti vedo! E lì ho fatto: “ecco, brava Federica, fai sta minch-” …Mi apre la porta, allora io stavo andando lì, tutta convinta: “adesso…non sento niente, ormai il distacco è avvenuto; perché io mi conosco, io lo so come sono fatta”. E invece, ho aperto la porta e ho detto: “oh, Dio!”.
L’attaccamento emotivo
Poi subito, quando ho raccontato ai miei amici… “ma quello lì è l’attaccamento! Quella cosa l’hai sentita perché è l’attaccamento, è normale che ci siano degli strascichi”. No rega’! Eh no! Non è vero! E ora lo dimostro piano piano, cercando di affrontare questa cosa e cercando, anzi, di viverla in modo più maturo e capire che gli errori che ci sono sati prima erano perché erano collegati ad altre situazioni esterne del mondo.
L’amore nella metropoli
E sono sicura, certa al cento per cento, che rivederlo non è stato uno strascico dell’attaccamento come tutti s’improvvisano psicologi dell’ultimo minuto ma che probabilmente è stato il sentimento puro, vero e proprio, che era rimasto sopito, che era rimasto nascosto da quella montagna di spazzatura che è vivere in una metropoli come Roma che in effetti ti soffoca, ti annulla e un pochino ti aliena, e bisogna essere più forti di questo.
Che cosa accadrà
Ora finalmente però, mi sento… in realtà ancora non so bene come mi sento. Mi sento benissimo! Però, dare nomi… diciamo è ancora un però un concetto per adesso la mia idea su ciò che accadrà. La vedo, la sento forte e stabile, spero duri possibilmente anche tutta la vita, e mo’ vediamo. Sennò… vabbeh! No? Sennò… vabbeh!