Introduco questo progetto, dicendovi che sono un uomo di origini indiane, che sono in italia dal 2001 e il testo che segue racconta come è iniziato il progetto JAGO, che in lingua punjabi vuole dire SVEGLIATI, per evidenti motivi il racconto non è scritto in italiano corretto.
Era 2011, quando ho iniziato insieme a Saverio fare i documentari sul mondo dei migrant Indiani in Italia e cosi avevo conosciuto Marco. Durante le riprese e la ricerca per il documentario ho visto la situazione di quale si parla molto oggi, il sistema di caporalato e dello sfruttamento dei migranti nel settore agricolo e allevamento dei animali da latte.
Ho conitunato a raccontare l’immigrazione attraverso i documentari e fotografia.
Durante questi anni ho capito che lo strumento più importante per cambiare qualcosa era la conoscenza della lingua Italiana. Ho conosciuto i migranti che anche dopo anni di vita in Italia non hanno sufficiente conoscenza della lingua Italiana. Non conoscere la lingua a sua volta crea molti problemi, come non conoscere i propri doveri e diritti, non poter comunicare con le istituzione nel momento di bisogno e non alzare la voce nel caso vengono sfruttati dai caporali. Ho saputo che ci sono dei caporali che minacciano i migranti, se loro vogliano imparare l’Italiano, non verrano chiamati per lavorare.
Nel 2018 ho deciso di fare qualcosa che possa cambiare anche solo la vita di una persona. E cosi, insieme a Stephen abbiamo pensato di inziare un dialogo con la comunità indiana per promuovere i corsi di lingua e cultura italiana.
Alla fine del 2018 abbiamo conosciuto Alessandro, Diego e Francesco, insieme a loro abbiamo pensato di partecipare ad un bando per poter avere un minimo di fondi per iniziare a dare vita ad un progetto pilota, i risultati di questo bando erano previsit dopo 8 mesi, in fine settembre 2019.
I tempi erano troppo lunghi, cosi insieme a Stephen abbiamo iniziato a organizzarci e a fare i nostri primi incontri con la comunità Sikh di Roma e a Borgo Hermada con Gurmukh. Da questi incontri abbiamo avuto un feedback molto positivo e l’entusiasmo del SANGAT del GURUDWARA (congregazione del tempio Sikh) di iniziare questi corsi prima possible.
Per organizzarci abbiamo prima cercato di capire come potevamo essere più efficaci. La risposta era che dovevamo organizzare i corsi negli spazi della GURUDWARA (tempio sikh) e di domenica, quando quasi tutti della comunità sono presenti.
Perchè questa scelta?
La maggior parte dei migranti sono braccianti agricoli e caseari, hanno orari del lavoro che durano da 12 a 14 ore al giorno sette giorni su sette. Solo la domenica hanno un po di tempo per se stessi e per socializzare. Il gurudwara diventa un hub sociale e spirituale. Quindi se l’obiettivo è che l’istruzione e l’emancipazione arrivi a tutti, noi dovremmo adeguarci affinchè questo posso essere possibile, anche lavorando di domenica. E così abbiamo deciso che i corsi saranno offerti proprio di domenica pomeriggio nel gurudwara.
I corsi aperti a tutti sono completamente gratuiti, gli insegnanti sono volontari, i libri (in numero limitato) sono forniti dall’Ambasciata Indiana di Roma, lo spazio viene messo a disposizione dalla comunità Sikh.
Con questa formula siamo partiti e speriamo di arrivare ovunque ci sia bisogno.